ll Soligo è un fiume italiano della provincia di Treviso, in Veneto. È alimentato dal canale artificiale detto la Tajada, emissario dei due laghi di Revine Lago (lago di Lago e lago di Santa Maria) che dopo l’abitato di Soller prende il nome di Soligo. Percorre la Vallata in direzione ovest; presso Follina piega verso sud (Quartier del Piave) e si getta infine nel Piave a sud-est di Falzè di Piave

Il corso del fiume è piuttosto vario. Nella sua parte più alta è caratterizzato da una portata d’acqua modesta con profondità tra i 30 e i 80 cm e con numerosi filari d’erba sul fondo che offrono riparo alle trote. Le tecniche ideali per insidiarle sono la pesca al tocco con canne lunghe, facendo passare la lenza tra le erbe, o lo spinning leggero manovrando abilmente l’artificiale tra i banchi d’alghe.

Scendendo verso il territorio di Pieve di Soligo il corso presenta le acque più calme delle piane, profonde buche e qualche cascatella e rapide affrontabili sempre al tocco, galleggiante, spinning e mosca durante le schiuse serali.
Appena sotto il centro abitato il Soligo si infila in uno stretto canyon, non facile da raggiungere, caratterizzato da profonde e impetuose buche che nascondono grosse fario selvatiche insidiabili al tocco, utilizzando piombature pesanti, e spinning con artificiali in grado di tenere le forti correnti.

All’altezza del paese di Barbisano la gola si apre verso la pianura dove il fiume assume un corso più tranquillo che attraversa la località di Sant’Anna fino alla confluenza con il maggiore fiume Piave. In quest’ultimo tratto la pesca è possibile solo a spinning o a mosca con rilascio obbligatorio di tutte le prede catturate.

Si tratta di un corso d’acqua non facilissimo soprattutto in alcuni tratti, ma che saprà dare grosse soddisfazioni a chi saprà abilmente leggere l’acqua e capire le dinamiche di questo fiume.